Il CUORE DI MAMMA non è solo A2. La prima squadra è la punta di un iceberg ben solido e massiccio. Certamente il risultato più brillante e prestigioso, ma che alle spalle è coperto da un settore giovanile che miete successi a ripetizione, garantendo non solo prestigio, ma soprattutto un ricambio generazionale e prospettive per un ambiente che non lascia nulla al caso. Programmazione e lavoro, unitamente all’attenzione per la cura dei minimi particolari, sono la strada tracciata da un biennio e che raccoglie, in verità anche nella scorsa stagione, importantissimi risultati anche a livello nazionale.
A questo punto dell’attività 2018/2019 si sono concluse questa settimana le fasi interprovinciali (Lecce – Brindisi) di under 16 ed under 18. In entrambi i casi il CUORE DI MAMMA ha vinto con merito, convincendo anche sotto il profilo del gioco. Il responsabile tecnico di entrambe le formazioni è mister Vito Morales(coadiuvato dal suo secondo Andrea Polimeno), allenatore capace di far crescere alla perfezione tutte le atlete a disposizione, quasi tutte impegnate anche nel campionato di serie C. Un processo che passa anche per la crescita umana oltre che sportiva di ogni singola atleta e che non può mai prescindere da quello spirito di squadra e di famiglia che da sempre caratterizza tutto l’ambiente del CUORE DI MAMMA.
La cura del settore giovanile per la società è davvero prioritaria,seguito da dirigenti esperti e capaci che scandagliano tutto il panorama giovanile del circondario alla ricerca delle migliori atlete. La vittoria della fase interprovinciale è solo il primo passo per ripetere e, si spera, migliorare, quanto di buono realizzato lo scorso anno sportivo. Certo la strada è lunga e piena di insidie, ma le piccole panterine crescono a vista d’occhio e nessun risultato è precluso. Certo, l’ambiente è al massimo dell’entusiasmo, prova ne sia un Palacesari gremito in ogni ordine di posti in occasione della finalissima under 18 vinta per 3 a 1 contro Taviano, con un tifo e coreografie da far invidia alla serie A. Tutto ciò non si tramuta in pressione, ma semplicemente nel vivere al massimo un sogno, spingendosi quanto più lontano possibile.